giovedì 19 aprile 2012

Risurrezione dei corpi



Michelangelo "Il giudizio universale"


Ci chiediamo: come é possibile che tutti i corpi, proprio tutti, un giorno, o nella gioia o nella perdizione risorgeranno?. Ma pensiamo a corpi  cremati, sepolti millenni prima della venuta di Cristo risorto...Come sarà possibile all'anima riprendere , risuscitato il proprio corpo, le cui ceneri e la cui polvere si saranmno dissolti  chissà come nell'aria o nella terra?

Riflettiamo : i biologi ci dicono che, nel giro di sette anni della nostra vita terrena, tutte le cellule, tutti i componenti chimici di cui é fatto il nostro corpo si cambiano completamente; piano piano essi si dissolvono, muoiono e vengono sostituiti da altri elementi chimici, uguali, ma altri.
Eppure nelle varie età della nostra vita , noi abbiamo coscienza d'aver sempre lo stesso corpo. Ciò significa che é l'anima che lo vivifica, che lo rinnova, che lo muta continuamente; ma siccome l'anima é sempre quella, noi abbiamo l'impressione, anzi la coscienza di avere sempre lo stesso corpo.

Ora l'anima é immortale. 
Nella risurrezione dei corpi, essa, per la potenza del Dio Creatore ed in virtù della resurrezione del nostro corpo, assumerà dalla natura, quegli elementi chimici con i quali comporrà un corpo umano che, appartenendo a lei ed essendo da Lei vivificato, sarà il nostro corpo e ci darà la coscienza che il corpo che assumeremo risorto, sia lo stesso nel quale abbiamo vissuto la nostra vita terrena.
D'accordo : la risurrezione dei corpi rimane nella sua essenza, un mistero inaccessibile alla nostra piccola mente umana (piccola dinnanzi all'intelligenza infinita di Dio), ma quanto detto sopra, può almeno farci intendere come ciò possa avvenire.
"Niente é impossibile a Dio".

giovedì 12 aprile 2012

Mariti e mogli anche sulla terra



Vorrei continuare il post dove si parla  di Mariti e Mogli anche in Paradiso.
Nel suo saggio, don Bruno Ognibeni non si sofferma solo sull'aldilà, ma si concentra anche sull'al di qua. E va al cuore delle questioni.Alle mogli é chiesto di imitare la sottomissione della Chiesa a Cristo, ai mariti di imitare l'amore di Cristo per la Chiesa.
Il che é tutt'altro che semplice e scontato, da una parte e dall'altra. Solo un approccio banalizzante e superificiale oppure una forma di ormai superato protofemminismo potrebbe liquidare con una battuta.
C'é dentro una carica teologica, un significato spirituale, una potenzialità umana e religiosa, talmente concentrati  e pregnanti, da non poter essere eliminati con l'accetta dell'ironia, bensì da considerarsi con serietà, umiltà e profonda meditazione, affinché al testo sacro sia resa giustizia.
Ciò va oltre la pur vera necessità di contestualizzare il passo biblico nella cultura e nel tempo, in cui lo si espresse, poiché, in quanto parola di Dio é eterna, immutabile, dunque scavalca i limiti temporali: é vera ieri quanto oggi. Già all'epoca, secondo quanto scritto da Plutarco "Praecepta coniugalia" i matrimoni si fondavano sul rispetto, benevolenza e compassione, quali caratteristiche prevalenti.Figuriamoci ora, in un' epoca in cui di tali concetti, di tali sentimenti si nutre ampiamente la teologia nazionale, che difatti intende la sponsalità quale reciproco dono di sé e corresponsabilità sul piano educativo!.
Ma opportuno é anche il monito, che ci giunge da don Ognibeni:" Il mondo moderno vive una grande ignoranza di ciò che é l'amore, generlamente confuso con il sentimento, la passione  ed altri fenomeni che con il vero amore non hanno molto in comune".
E' vero ciascuno di noi faccia esame di coscienza in questo. Perché é giunto il momento di prenderci davvero sul serio e di vivere coerentemente la dimensione matrimoniale, presente od ancora in prospettiva e di fare i conti, senza sconti, con quanto Gesù e gli apostoli ci dicono in merito.
In un'ottica non solo terrena. Bensì eterna.

lunedì 2 aprile 2012

Oltre i nostri occhi


Piccole luci




Il dolore umano si ferma dinnanzi al mistero della morte: i nostri cari che spariscono, di loro  sulla terra non giunge notizia alcuna, questo fatale spegnersi della nostra luce...
In tutta questa ineluttabilità però, possiamo trovare conforto e speranza nella natura che ci circonda, é in essa che noi continuiamo a vivere per e con i nostri cari, che, se pur in un'altra dimensione continuano ad ascoltarci, amarci e proteggerci.

Lo dicono  bene le nostre due lettrici, nelle poesie che seguono.

Oltre i nostri occhi
Oltre il nostro udito
Oltre i nostri sensi
Impareremo a cercarti nel seme che attende e promette il profumo di un fiore,
Nelle chiome degli alberi mosse dal vento
Nella danza delle nubi nel cielo,
Nella piccola goccia di pioggia,nei colori dell'arcobaleno,
Nel fuoco del tramonto, 
Nelle magiche ombre che si allungano sotto la luna,
Nell'oro dei raggi del sole che accendono un nuovo giorno, così che
Qualsiasi sarà la forma e la direzione che prenderai per continuare il tuo cammino,
Noi sapremo che tu sei lì ad ascoltarci e a proteggerci.

E' sempre la natura il tema dominante di quest'altra poesia, intesa come sollievo, rassegnazione, speranza, condivisione. Illusione, potrebbe affermare chi non é stato visitato dal lutto, una certezza invece, per chi l'ha provato, che la persona umana scomparsa é sempre vicino a noi, ora e sempre.

A levante si tinge di rosa il mare,
leggermente increspato sotto un cielo di madreperla.
Solo una barca muove lentamente verso la torre.
Tu sei qui,con me  a godere di tanta bellezza
nel silenzio dell'alba.

CRISTO E' RISORTO!

La morte é vinta, salva é la nostra fede.

Cristo é risorto! E le conseguenze? Si vede qualche conseguenza della Sua Resurrezione? Sì certamente: basta riflettere ed aprire gli occhi!
Gesù é un potenziale d'amore divino che si é inserito nel tronco inaridito dell'umanità.
Basta allora che un persecutore, davanti a Lui, cada dal cavallo dell'orgoglio, ed ecco il miracolo: il persecutore si alza innamorato di Cristo fino a girare il mondo per Lui e morire per Lui: é la storia meravigliosa di Paolo di Tarso, annunciatore instancabile della Risurrezione di Cristo.
Conversione di S.Paolo























Basta che un lussurioso inquieto si nasconda nel silenzio e nella preghiera per ascoltare Cristo e nasce un gigante di "santità" che ancor oggi fa venire le vertigini: é la vicenda incantevole di Agostino di Ippona un affascinante ed irrinunciabile testimone di Cristo Risorto.
S.Agostino vescovo

Basta che una fragile donna dei nostri giorni senta la voce di Gesù che le dice"ho sete"...e nasce il miracolo d'amore di Santa Teresa di Calcutta: una donna che pregando, é diventata un incendio di carità e un contagioso esempio di misericordia che ha stupito il mondo intero.



Santa Teresa di Calcutta

Basta che in pieno 20° secolo un povero fraticello, discepolo di S. Francesco d'Assisi, si metta in sincero ascolto di Cristo...e nasce S.Pio da Pietrelcina: un uomo che vivendo in pochi metri di una cella, attira attorno a sé una folla strabocchevole, proveniente da tutti gli angoli della terra.
E potremmo continuare...
Questi e miriadi altri sono i santi e i martiri che non hanno esitato a vendere la vita per l'unico Signore che intendevano servire: CRISTO RISORTO

Ai cari ed affezionati lettori, Cristo Risorto porti a tutti letizia e speranza.
Santa Pasqua 2012